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Dipendenza da internet e telefonino

Basta guardare questo video per riflettere e rendersi conto come è cambiata la nostra vita perennemente collegata al web con la nuova generazione di telefonini smartphone con una uso sfrenato dal collegamento internet. 
In ogni momento siamo in contatto con tutto e tutti, con questa nuova tecnologia che ci porta sul palmo della mano le amicizie di Facebook e di altri social network con una istantaneità impressionante.  Per alcuni versi siamo schiavi di Internet.

Dice Renzo Como del Corriere: “È una sirena irresistibile Internet, una sirena che prima incuriosisce, poi affascina, infine cattura fino a rendere schiavi. Resistere è possibile solo rinunciandovi in partenza per atavica insofferenza nei confronti del computer, per l’obiettiva difficoltà del suo utilizzo, per il costo dell’abbonamento. Se si commette l’imprudenza di provare, magari solo per gioco o pura curiosità, allora è finita. Sale subito la febbre e ben presto si entra in un coma irreversibile. La guarigione impossibile.In casa mia circolano diversi computer, quello di mia figlia (universitaria), naturalmente, il mio, che utilizzo per motivi essenzialmente professionali, e anche quello di mia moglie. Ex professoressa di latino, ora nonna felice, ha scoperto un giorno casualmente che su Internet si possono trovare perfino le ricette e, da allora, naviga felice per fortuna (dico io) in modo contenuto e limitato, forse anche grazie alla sua scarsa dimestichezza in termini di software e hardware. Da parte mia le lesino in modo sparagnino ogni forma di aiuto, limitandomi a intervenire solo quando il suo computer letteralmente “scoppia” di file, icone, immagini, catturate qua e là nei suoi viaggi senza meta e senso. Sia tuttavia ben chiaro che io sono favorevolissimo a Internet, purché se ne faccia un uso ragionato e motivato. Trovo del tutto scontata la sua straordinaria utilità per avere un’idea meno provinciale e limitata di tutto quello che succede nel mondo e per seguire in diretta i grandi avvenimenti nazionali e internazionali. Neppure sottovaluto il fenomeno “Facebook” quale prezioso ed efficace mezzo per recuperare vecchie conoscenze, trovarne delle nuove, scambiarsi opinioni. Tuttavia ci tengo a ribadire la necessità di un uso ragionato sia pure condito di fantasia e sana curiosità per le sue infinite applicazione per impedire che tale straordinaria opportunità si trasformi in patologica dipendenza comportamentale anche e soprattutto durante le vacanze”.